Ci sono momenti della vita in cui capita di fare esperienza dell’impossibile, in cui il reale, spiegabile secondo il principio di causalità, crolla e si arena tra gli scogli del mistero, ci sono cioè momenti in cui il normale si tinge di nero. A me è capitato, più volte. La prima accade il secondo anno d’università, partecipando ad una seduta spiritica celebrata dallo stregone di terzo livello (ora quarto) di nome Yoghi. Mi ricordo che l’aria si fece rarefatta, le sedie tremavano e i ragazzi petavano a mo’ di botti di capodanno, facendomi sorgere il dubbio che in realtà il tremore fosse scatenato dal movimento di culo. Ma io non sono Piero Angela, non voglio dunque riproporre il fenomeno in laboratorio per dare all’esperienza una valenza scientifica, soprattutto perché immagino come possa rarefarsi l’aria in laboratorio con il medesimo movimento intestinale (conatus culendi come direbbe il fu Spinoza).
La seconda volta capitò l'anno scorso, sempre in una seduta spiritica. Quella notte venimmo a contatto con l’anima di un defunto ingegnere informatico soprannominato Bit. Mi ricordo ancora di lui, che animo buono, che sensibilità e che tragedia la sua: morto suicida a seguito del dolore insostenibile per il lutto della sua ragazza, studiosa di medicina colpita a morte dal cancro. La scena era così toccante che Yoghi stesso, il maestro stregone, si commosse pregando per una felicità ultraterrena.
La terza volta capita oggi. Sono venuto in possesso di una foto compromettente che metterebbe in ginocchio le stesse credenze scientiste del Cicap. Si tratta di una foto para-gnottica, come direbbe il grande mago Gabriel, che potrebbe urtare gli animi dei più sensibili. Per onestà intellettuale mi sembrava giusto pubblicarla comunque, avvisando però i più suscettibili di non aprire la foto a meno di non essere sicuri al cento per cento di poter sopportare uno spaesamento di così tale fattezza. Prima però urge una cosa: per poter vedere il misterico della foto bisogna accendere le casse del computer e mettere il volume al massimo, in modo tale da concentrarsi sul silenzio. L’elemento silente è essenziale. In secondo luogo consiglio di focalizzare l’attenzione sulla finestra di sinistra. Ora non rimane da aspettare, il fantasma infatti farà la sua visita.
Buona visione
La seconda volta capitò l'anno scorso, sempre in una seduta spiritica. Quella notte venimmo a contatto con l’anima di un defunto ingegnere informatico soprannominato Bit. Mi ricordo ancora di lui, che animo buono, che sensibilità e che tragedia la sua: morto suicida a seguito del dolore insostenibile per il lutto della sua ragazza, studiosa di medicina colpita a morte dal cancro. La scena era così toccante che Yoghi stesso, il maestro stregone, si commosse pregando per una felicità ultraterrena.
La terza volta capita oggi. Sono venuto in possesso di una foto compromettente che metterebbe in ginocchio le stesse credenze scientiste del Cicap. Si tratta di una foto para-gnottica, come direbbe il grande mago Gabriel, che potrebbe urtare gli animi dei più sensibili. Per onestà intellettuale mi sembrava giusto pubblicarla comunque, avvisando però i più suscettibili di non aprire la foto a meno di non essere sicuri al cento per cento di poter sopportare uno spaesamento di così tale fattezza. Prima però urge una cosa: per poter vedere il misterico della foto bisogna accendere le casse del computer e mettere il volume al massimo, in modo tale da concentrarsi sul silenzio. L’elemento silente è essenziale. In secondo luogo consiglio di focalizzare l’attenzione sulla finestra di sinistra. Ora non rimane da aspettare, il fantasma infatti farà la sua visita.
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