«In principio era il cubo»
Geniale…l’apertura del film è davvero strepitosa: universo, comete e robaccia galattica fluttuante qua e là e dopo…lo zoom della telecamera inquadra un mega cubo di Rubik volteggiare per il cosmo come l’osso del film 2001: Odissea nello spazio di Stanley Kubrick. Ma Michael Bay non è Kubrick, e si vede. Domanda: è possibile fare un film su dei robottoni venuti dallo spazio per un gigantesco cubo che si trova sulla terra? No, non è possibile a meno non di fare un film ridicolo. Transformers è un film davvero ridicolo, talmente ridicolo che risulta così geniale che nemmeno Beckett stesso oserebbe tanto, un concentrato di frasi deliranti piene di non-senso, farcite qua e là con della retorica robotica.
Ma veniamo più nello specifico e cerchiamo di capire i motivi per cui questo film non funziona e come, di fatto, non potrebbe mai funzionare. Primo, come già detto è impossibile fare un film su dei robottoni che per giunta si trasformano in macchine, cellulari e altra roba tecnologica. Corollario di questo è che se uno va a guardare, gli stessi Transformers nascono come prodotto ludico degni anni Ottanta. Prima arriva il giocattolo, poi, sulla scia del successo commerciale di questi, nasce il cartone. Seduto su una poltroncina il piccolo Steven Spielberg, allora ragazzino spastico con problemi di socializzazione sogna alieni nani dai grandi occhioni tondi e super robot in cerca di cubi giganti. Passa il tempo e Spielberg cresce. Diventa regista e sforna uno dopo l’altro una serie di film block-buster campioni d’incassi, fino ad arrivare al 2007. Vecchierello e arrivato alla gloria della carriera il nostro caro Spielberg chiama il suo compare Michael Bay, famoso per aver diretto film muscolosi e ipervitaminici, insomma, quelli tutto sparatorie e sparatroie.
Suona il telefono. Primo squillo….Secondo squillo…terzo squillo. Rispondono:
«Pronto Mike? Sono Steve»
«Uè bella, come brutta fratè? (classico modo d’esprimersi dei registi g-giovani)»
«Inzomma, ho preso la gonorrea (fa molto g-giovane la malattia venerea)…senti, ti volevo chiedere, ti andrebbe di fare un film su dei robottoni venuti dallo spazio per un cubo gigante? Produco io»
«Un film su dei robottoni venuti sulla terra per un cubo gigante?! Cazzo, questa è davvero un idea geniale, ma come fai a pensare a certe cose? Dio mio, sei un fottuto Hegel del cazzo. Ci sto»
Michael Bay ci sta e dirige il film che viene terminato nel 2007 arrivando a spendere di budget una cifra complessiva di 143 milioni di dollari, una cosa come 8 volte il prodotto interno lordo annuo del Burkina Faso, e non sto scherzando. Il film esce nelle sale il 26 giugno e il 2 luglio vado a vederlo. Mi siedo, bevo un po’ d’acqua e mi sorbisco la pubblicità, infine inizia il film. 144 minuti di pisolate, urla e gente che corre e si dimena, macchine che scoppiano, case che scoppiano, carri armati che scoppiano e persone che, scoppiano. Insomma, esplode tutto, ma la cosa divertente è che nessuno sanguina, nessuno muore, solo un gran casino.
Oggi mi sono collegato ad internet e ho letto le recensioni, sono rimasto basito. Giudizio unanime: è un capolavoro. Allora mi sono chiesto: che cos’è che non va? sono io che non faccio testo o la gente si è rincoglionita davvero? Il mio ego mi spinge per quest’ultima, ma è soprattutto il mio cervello che si rifiuta di considerare Transformers un bel film. Secondo la maggioranza dei recensori il film è bello perché molto coinvolgente, a parte la mancanza pressoché totale di una trama, ma sono gli stessi recensori che si rifiutano di considerare opere artistiche i film porno, allora mi domando, che differenza c’è tra Transformers e un film di Rocco Siffredi? Sono arrivato ad una conclusione: nessuna. Non esiste nessuna differenza rilevante tale da poter porre un distinguo tra i due generi di film, perché Transformer, al di là della semplice ironia è davvero pornografico, ma non nel senso lato del termine, intendo nel senso stretto. Che cosa distingue un film porno da un film erotico? Non l’esibizione genitale, nemmeno di fatto l’esplicità delle scene, ma è la ripetitività della struttura narrativa. Un film porno è strutturato sempre allo stesso modo: c’è lei, c’è lui, in alcuni casi ci sono anche altri, che non necessariamente sono persone umane, e si svolge l’atto sessuale. Transformers è strutturato allo stesso modo: c’è un robot buono, c’è un robot cattivo, in alcuni casi ci sono anche altri, che non necessariamente sono robot, e si svolge la battaglia, per 144 minuti. Il risultato è sfiancante e noioso. Avete presente Matrix reloaded, il seguito di Matrix? Le continue zuffe che ad una certa vi fanno alzare dalla poltrone e dire: “E basta! Avete rotto er cazzo!”. Ecco, è la stessa cosa. Ma a sto punto preferisco vedere un film porno, almeno per i primi dieci minuti è gratificante, mentre Transformer è noioso fin dall’inizio.
Buona visione (non andatelo a vedere)