Agostino non è semplicemente la storia della perdita di innocenza di un ragazzino di tredici anni in vacanza al mare con la madre, Agostino è un film blakiano. Quello che traccia Bolognini nel film, quello che traccia Moravia nel suo libro, è il rapporto dialettico storicamente determinato tra l’Innocenza e l’Esperienza. Agostino all’inizio del film rappresenta l’innocenza dell’agnello, la candidezza tipica della sua condizione, la trascendenza pura del suo essere che guarda il mondo senza malizia. Agostino è un bambino smaliziato, puro e innocente che si ritrova necessariamente a percorrere il cammino dell’esperienza. Significativo è il suo nome: Agostino. Si tratta di un nome che volutamente strizza l’occhio al filosofo di Ipponia, Sant’Agostino. “Signore dammi castità e continenza ma non subito” con queste parole Agostino, il santo, può essere preso a simbolo dell’uomo dell’esperienza. Sant’Agostino è l’esatto inverso dell’Agostino di Bolognini, un uomo cioè che passa dallo stato esperienziale a quello dell’innocenza e della santità, l’inverso proporzionale di Agostino che passa da una condizione pura ad una corrotta e “maligna”.
Per capire Agostino bisogna svelare il quadro, bisogna tendere le orecchie al silenzio della sua musica, bisogna comprendere cioè i quadri concettuali del rapporto antinomico tra Innocenza ed Esperienza.
L’innocenza abbiamo detto è la condizione di purezza di cui l’agnello è simbolo. Questa condizione è storicamente individuata nella storia umana della fanciullezza e nella storia divina dello stato edenico. Agostino è Adamo prima di aver mangiato la mela. Cromaticamente questa condizione si caratterizza dalla purezza del colore bianco (significativo a riguardo è il modo di vestirsi di Agostino, sempre sobrio nel suo abbigliamento bianco). Da un punto di vista classista, nel senso di classe economica di tipo marxiano, l’Innocenza è rappresentata dalla classe borghese. Agostino è ricco, la sua famiglia è agiata, vive bene, non ha bisogno di preoccuparsi di faccende economiche. La borghesità di questa condizione riflette lo sguardo disinteressato del ricco nei confronti delle ansie del mondo, è la pipa che fuma, non l’industria che inquina, è lo sguardo dalla finestra che guarda l’operaio sporco a lavorare, da qui il bianco del borghese, la sua pulizia.
L’Esperienza è invece è la condizione della corruzione di cui la tigre è il simbolo. E’ lo stato storico umano della vita adulta e divino del peccato adamico. Cromaticamente si caratterizza con il nero del carbone dell’industria (significativo a riguardo è la figura del negretto, l’unico tra l’altro tra i “bambini corrotti” a indossare abiti diversi, come a voler essere distinto a modello). La classe d’appartenenza dell’adulto è la classe operaia-proletaria. E’ il sudore della fronte di Adamo dopo aver peccato, è il fumo della canna dell’industria pesante, è lo sporco del corpo e dello spirito, è la tigre dal divampante fulgore.
Agostino è in vacanza con la madre. La vacanza rappresenta la spensieratezza, l’assenza del lavoro tipica della condizione innocente. Le nuvole però sono all’orizzonte e questo sta ad indicare un cambiamento esistenziale. All’inizio Agostino è legato alla madre come da un cordone ombelicale. Il rapporto di Agostino per la madre è ambiguo, lui è innocente e non vede sua madre come una donna, dall’altro canto la madre è affettuosa fin troppo con il suo bambino. Il rapporto madre-figlio viene spezzato dall’arrivo di un uomo. Agostino fin dall’inizio è turbato da questa situazione, si ritrova geloso verso la madre, ma non si tratta di una gelosia di tipo sessuale, è la gelosia possessiva tipica del rapporto edipico. Si tratta di un complesso, quello edipico che richiede per la sua struttura una specifica triangolarità. All’inizio Agostino è solo con la madre, del padre non si sa molto, probabilmente è morto. Con l’arrivo del pretendente della madre si creano le premesse per il complesso. Secondo il modello freudiano Agostino sviluppa assai precocemente un investimento oggettuale per la madre, investimento che prende origine dal seno materno e prefigura il modello di una scelta oggettuale del tipo "per appoggio"; del padre il maschietto si impossessa mediante identificazione. Le due relazioni per un certo periodo procedono parallelamente, fino a quando, per il rafforzarsi dei desideri sessuali riferiti alla madre e per la constatazione che il padre, in questo caso “l’altro” costituisce un impedimento alla loro realizzazione, si genera il complesso edipico. L'identificazione col padre - l’altro assume ora una coloritura ostile, si orienta verso il desiderio di toglierlo di mezzo per sostituirsi a lui presso la madre. Per Freud dalla risoluzione del complesso di Edipo dipendono: 1) la scelta dell'oggetto d'amore che, dopo la pubertà, compie degli investimenti che richiamano le identificazioni e le minacce inconsciamente avvertite all'epoca del complesso; 2) l'accesso alla genitalità che non è garantita dalla semplice maturazione biologica, ma richiede l'organizzarsi di tutte le pulsioni intorno a quel "centro" che è il fallo; 3) la strutturazione della personalità e in particolare delle istanze del Super-io e dell'ideale dell'lo. Per Bolognini, e ovviamente per Moravia, il complesso edipico rappresenta le condizioni di possibilità per uscire da uno stato edenico e fare l’ingresso nel mondo dell’Esperienza.
E’ grazie al rapporto edipico che si crea nella triangolarità Agostino – madre – l’atro, che il giovane ragazzo arriverà a conoscere i “bambini corrotti” della spiaggia. Si tratta di un gruppo di bambini già cresciuti, già grandi, che hanno colto il malum dall’albero della Conoscenza e che ruotano attorno ad un adulto vero, il bagnino omosessuale. Sottolineo il fatto che per molti psicoanalisti sono le madri i responsabili della omosessualità dei loro figli (e Agostino è un film che gioca tutto sulla ambiguità del rapporto madre e figlio). Basti pensare alla teoria del “cocco di mamma” di Bieber. Secondo Bieber la maggior parte dei genitori-H (parents of homosexual patients, ossia genitori di pazienti omosessuali) considerati nel suo studio, viveva una relazione coniugale insoddisfacente. La maggioranza delle madri-H (madri di pazienti omosessuali) intratteneva con il proprio figlio-H una relazione troppo intima e vincolante. Nella maggior parte dei casi, si trattava del figlio preferito... in due terzi dei casi, la madre affermava chiaramente di preferire il figlio al marito, e si alleava con il figlio in caso di opposizione al coniuge. Nella metà delle situazioni analizzate, il paziente era il confidente della madre.
Il bagnino rappresenta due cose:
1. Il peccato e la corruzione tipiche dell’Esperienza. E’ omosessuale e anche pedofilo
2. Il possibile destino di Agostino e che Agostino cerca in tutti i modi di respingere. Significativa è la scena della barca. Agostino e il bagnino sono su una barca, ad un certo punto il bagnino cerca il contatto con Agostino. Nel film la scena è tutta velata. Il contatto del bagnino con Agostino non è solo di tipo sessuale, il contatto ha un significato simbolico, è il possibile destino di Agostino. Quando Agostino respinge il bagnino dal suo tentativo “iniziatico” e arriva alla spiaggia i bambini corrotti scherniscono il povero giovane imputandogli la sua presunta omosessualità. Il carattere iniziatico è presente in un'altra scena del film e cioè quando Agostino viene battesimato alla fonte del peccato per fare così il suo ingresso ufficiale nel gruppo dei corrotti, rimanendo però sempre distante da esso. Agostino non si sente nel gruppo perché non lo è. E’ corrotto ma non gode di questa corruzione, anzi, cerca di respingerla.
E’ interessa notare come Bolognini, e Moravia, giocano con il contrasto tra Agostino e i bambini corrotti. Agostino è puro, pulito e sobrio nel suo modo di vestire, caratterizzato da vestiti bianchi. I bambini al contrario sono sporchi e trasandati. Agostino parla un corretto italiano senza inflessioni dialettali che caratterizzano invece i bambini corrotti. Agostino non dice parolacce al contrario del gruppo del bagnino, e questo perché la parolaccia rappresenta sia una volgarità dei modi e sia una forma di emancipazione.
Alla fine del film si vede un sogno di Agostino. C’è una porta, un tunnel e la madre sullo sfondo, un cancello che viene aperto, un silenzio totale rotto dalle urla dei bambini corrotti, il negretto che viene sottomesso così come la madre. Alla fine Agostino si sveglia e guarda sua madre, che dorme indifferente dal turbamento di suo figlio.
Gli elementi del sogno sono simboli da svelare. Il tunnel rappresenta il percorso di Agostino, il cancello che si apre rappresenta l’ingresso di Agostino verso il mondo dell’Esperienza. Il silenzio assoluto la condizione di indifferenza e mancanza di malizia verso gli oggetti della condizione edenica precedente. Questo silenzio viene rotto però dal frastuono urlante della corruzione rappresentato dai bambini corrotti. La corruzione è caratterizzata dal nuovo sguardo sul mondo, lo sguardo sessuale: il negretto e la madre vengono così sottomessi. Infine è significativa la scena della madre che dorme indifferente, l’indifferenza che lo stesso Agostino ha perso nei confronti della madre e che ora cerca di ritrovare “con un'altra donna da amare”.